Berlusconi, aperto il testamento davanti agli avvocati
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In evidenzaMedia Mer 05 luglio 2023

Berlusconi, aperto il testamento davanti agli avvocati

Il documento con le utlime volontà può cambiare il destino di Mfe. Ma Pier Silvio Berlusconi smentisce le voci che Mediaset sia in vendita Berlusconi, aperto il testamento davanti agli avvocati Piersilvio Berlusconi
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Il notaio Arrigo Roveda ha aperto il testamento di Berlusconi

Il documento, che  contiene le ultime volontà dell’ex presidente del consiglio, è stato aperto davanti a due testimoni, gli avvocati Luca Fossati dello studio Chiomenti e Carlo Rimini. Il suo contennuto sarà integralmente reso pubblico. C’è grande attesa per conoscere le ultime volontà di Silvio Berlusconi soprattutto su Fininvest. In Borsa sotto i riflettori i titoli dell’ impero di famiglia.

Le azioni Mfe B, con dieci diritti di voto, sono piatte a 0,73 euro mentre quelle di tipo A, con un diritto di voto, guadagnano lo 0,38% a 0,54 euro. In rialzo anche Mondadori che sale dello 0,7% a 2,15 euro.

Secondo le prime indiscrezioni c’è continuità, nelle aziende e nella vita famigliare. Fininvest, che controlla il gruppo televisivo e Mondadori, oltre a una ricca quota del 30% di Banca Mediolanum, resterà saldamente in mano alla famiglia. La primogenita Marina avrà un ruolo di guida.  Fedele Confalonieri ha intanto escluso “qualsiasi ripercussione in famiglia e sull’assetto delle aziende controllate o partecipate da Fininvest”.

Il tema centrale resta quello della divisione del 61% della holding di famiglia che era in diretto possesso di Silvio Berlusconi. Se la ‘legittimà di un terzo di questa quota venisse assegnata in parti uguali ai cinque figli, la maggioranza farebbe riferimento a Barbara, Eleonora e Luigi, avuti con Veronica Lario. Se invece questa cruciale quota venisse indirizzata verso Marina e Pier Silvio, sarebbero loro ad avere il controllo della holding. Ma non è esclusa una soluzione più equilibrata con una maggioranza qualificata per le operazioni straordinarie. 

Le residenze di lusso ai Caraibi e Villa Certosa in Sardegna potrebbero essere vendute in tempi brevi, come la società calcistica del Monza, sulla quale sono già stati avviati i primi colloqui sia con Vaghelis Marinakis, l’imprenditore greco vicino al premier conservatore ellenico Mitsotakis.

“Mediaset non è in vendita” e lancia Mfe Advertising

“La tv generalista non è vecchia e gira da dio sulle piattaforme web”. Lo spiega Pier Silvio Berlusconi nel corso della presentazione dei palinsesti Mediaset. La prima uscita ufficiale in pubblico dopo la morte di papà Silvio. “Mi hanno dato molto fastidio – ha detto – le voci che si sono rincorse sulla possibile vendita di Mediaset. E il titolo è salito perché gli analisti credono nel nostro progetto di tv paneuropea non per altri motivi. Per garantire una stabilità economica all’azienda dobbiamo uscire dai confini nazionali. E noi siamo già molto ben posizionati con la Spagna e la quota del 30% nella tedesca Prosieben. Per questo abbiamo creato una nuova società, Mfe advertising, per la raccolta pubblicitaria in tutta Europa. Stiamo lavorando a una piattaforma per la vendita pubblicitaria in più paesi  per favorire le sinergie e abbattere i costi”.

” In Prosieben – aggiunge Pier Silvio – siamo azionisti di lungo termine e solo la realizzazione di un progetto industriale europeo per la tv generalista ci darà la possibilità di competere con i giganti del web”.

I numeri presentati danno ragione all’ad dato che i format Mediaset come i reality show fanno ottimi numeri di streaming online. E Temptations Island, non certo un capolavoro, piace ai più giovani tanto da far aumentare la total audience, che comprende anche lo streaming web, del 25% dopo la normale programmazione tv.

Pier Silvio non scenderà in politica

Pier Silvio Berlusconi si prende dunque la scena anche se il pensiero è sempre rivolto a papà Silvio. “A volte mi dico: “chiamo papà” ma lui non c’è più. Comunque voglio rassicurare tutti: non scenderò in politica e in famiglia non solo non abbiamo mai pensato di vendere ma non ne abbiamo neanche mai parlato”.

Mediaset, che in Borsa si chiama Mfe avendo spostato la sede legale in Olanda ma continuando a pagare le tasse in Italia, prosegue per la sua strada facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti quelli che ci lavorano  e ci lavoreranno, come Bianca Berlinguer che arriverà a Rete 4 con il fedele Mauro Corona. Meno a quelli che più non ci lavorano come Barbara D’Urso. “Voleva la garanzia di una prima serata – spiega Pier Silvio – ma senza un progetto concreto e di valore non potevano darla”.

Un calcio alla partita del sabato sera

Sul fronte palinsesti, oltre ai programmi noti e confermati, Mediaset vuole ampliare l’informazione, vedi l’arrivo di Berlinguer e di Myrta Merlino che condurrà Pomeriggio 5 al posto della D’Urso, ma vorrebbe anche la partita in chiaro del sabato sera da trasmettere su Italia 1 che diventerebbe la rete dedicata allo sport e al calcio. Su questo fronte l’unico handicap è il prezzo. La Lega Calcio infatti, che sperava nella partecipazione alla gara per i diritti anche di Amazon, vorrebbe 100 milioni a stagione. Un prezzo che Mediaset giudica alto.

Oggi l’apertura del testamento di Silvio Berlusconi

Oggi avverrà anche l’apertura del testamento di Silvio Berlusconi dove non sono attese sorprese. Certo è curioso che la quota di maggior valore presente in Fininvest, la cassaforte delle partecipazioni di famiglia, non sia Mfe, che capitalizza circa 1,7 miliardi, e tantomeno Mondadori, 500 milioni, ma bensì il 30% di Mediolanum, la banca creata da Berlusconi con l’amico Ennio Doris, che invece vale ben 6,3 miliardi.

Le prossime mosse della società potrebbero essere in Spagna, dove è già presente con Mediaset Espana ora confluita al 100% in Mfe,  con l’acquisto di una radio dal gruppo Prisa. Il tutto per realizzare, anche in quel paese, un sistema cross mediale tra tv via etere, web, e radio come già in Italia. Tra gli obiettivi anche la crescita del titolo in Borsa. Da inizio anno Mfe è salita del 26%  a 0,72 euro per azione, ma in 5 anni il bilancio è pesante: – 70%.

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