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In evidenzaMercati Mar 31 ottobre 2023

Piazza Affari in rialzo con i bancari. La Cina si è fermata di nuovo

Apertura in rialzo per il listino milanese, allineato alle altre piazze continentali, dopo la chiusura positiva di Wall Street alla vigilia Piazza Affari in rialzo con i bancari.  La Cina si è fermata di nuovo
Redazione Verità&Affari
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Piazza Affari in rialzo con i bancari

Apertura con prevalenza di acquisti per Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che nelle prime battute segna un progresso dello 0,9%. Milano è allineata alle principali piazze europee, con Parigi che sale dello 0,5% e Francoforte in rialzo dello 0,5%. A sostenere i listini dle Vecchio Continente, la buona performance di Wall Street. Il Dow Jones ha chiuso gli scambi alla vigilia in rialzo dell’1,58% mentre il Nasdaq composito ha terminato la seduta a +1,16%. La giornata è  ricca di dati macro in arrivo, dal Pil del terzo trimestre nell’Eurozona e in Italia all’inflazione di ottobre nell’area Euro, mentre cresce l’attesa per la riunione della Fed. 

Ciò mentre resta alta l’attenzione al contesto geopolitico in Medio Oriente e prosegue la stagione delle trimestrali sia in Europa che negli Usa, dove oggi affronteranno la prova dei conti la multinazionale produttrice di semiconduttori Amd, Caterpillar e Pfizer.

Nexi la migliore del Ftse Mib

Tra i titoli del listino milanese spiccano i rialzi dei titoli bancari e finanziari. Nexi è la migliore del paniere principale con un progresso del 2,6%. Brillanti anche Bper Banca (+3%) e Mps (+2,3%). Tra gli industriali spicca il rialzo di Prysmian, che sale di oltre due punti percentuali. Bene anche Amplifon dopo i risultati del trimestre chiuso con una forte crescita dei ricavi.

In rosso il comparto del petrolio, con Tenaris in calo dello 0,77% e Eni che cede lo 0,4%.

Lo spread ritraccia a 193 punti, dopo una fiammata nelle prime ore del mattino che aveva portato il differenziale sul Bund tedesco nuovamente sopra i 200 punti.

Orsi

La probabilità di un rally del quarto trimestre è “diminuita considerevolmente” nell’ultimo mese, secondo Morgan Stanley. Lo strategist Mike Wilson ha previsto in un report di domenica che l’S&P 500 chiuderà l’anno a 3900 punti, una delle previsioni più pessimiste di Wall Street. Wilson ha osservato che il sentimento rialzista iniziale si è affievolito a settembre, per poi riprendersi questo mese grazie alle aspettative di un miglioramento degli utili del terzo trimestre e di una forza stagionale fino alla fine dell’anno.

Cina

L’industria manifatturiera si è di nuovo fermata in ottobre e ha perso vigore anche il settore dei servizi. L’Ufficio Nazionale di Statistica ha comunicato che l’indice PMI manifatturiero è sceso sotto la soglia che separa l’espansione dalla contrazione, a 49,5, da 50,2 di settembre: gli economisti si aspettavano 50,2%. L’indice PMI Servizi rallenta a 50,6 da 51,7, a fronte del miglioramento a 51,8 atteso dal consensus. L’analista di Bloomberg Intelligence, Chang Shu, invita a non perdere troppo tempo nelle rettifiche del calendario e a prendere in esame un declino di questo mese, un colpo in grado di negare del tutto il tentativo di rimbalzo iniziato nei mesi scorsi.

Bond

Secondo Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset di Pictet Asset Management, i rendimenti obbligazionari si stabilizzeranno e poi rientreranno.

A fronte dell’incremento dei tassi di mercato avvenuto tra settembre e la prima parte di ottobre, “il sentiero dei tassi di interesse a termine (di anno in anno con orizzonte 12 mesi) in termini reali, ovvero depurati dell’inflazione prevista sullo stesso orizzonte temporale, si colloca a livelli inequivocabilmente restrittivi su tutto l’orizzonte (da oltre il 3% l’anno prossimo all’1,5% per tutti gli anni successivi)”, si legge nella nota. Il tutto è a fronte di un livello neutrale stimato allo 0,5% o almeno in un intervallo intorno a tale valore (al quale la politica monetaria non esercita impulsi né restrittivi né espansivi).

“Le condizioni finanziarie hanno dunque subìto un inasprimento rilevante, che, fino a prova contraria, frenerà l’attività economica. Pertanto, se il mercato fosse “time consistent” e riuscisse a valutare gli scenari di rischio in modo coerente, a tale azione restrittiva nei prossimi anni assocerebbe un maggior rischio di rallentamenti successivi e, quindi, di tassi più bassi a medio-lungo termine (come dire: tassi molto restrittivi divengono una self-defeating proposition).

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