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ImpresePrimo piano Mer 14 dicembre 2022

Materie prime, Confapi: "Urge mappatura delle risorse italiane"

La penuria di materie prime rischia di mettere ko le pmi. Per l'associazione è necessario conoscere la ricchezza del sottosuolo italiano Materie prime, Confapi: "Urge mappatura delle risorse italiane" Il presidente di Confapi, Cristian Camisa
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Per le piccole e medie imprese italiane bisogna fare presto

La penuria di metalli e materie prime rischia di rendere la vita difficile alle pmi italiane. Per questo Confapi suggerisce un’indagine sulle risorse del territorio italiano. E poi anche la creazione di un’autorità per la loro gestione. La proposta arriva dal presidente di Confapi, Cristian Camisa, che giudica “apprezzabile l’intervento della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, per rilanciare l’idea di istituire un fondo sovrano a sostegno della transizione energetica e per sostenere la competitività industriale europea.

Ci attendono anni difficili senza una strategia di lungo periodo

“Senza un’adeguata strategia di medio e lungo periodo sulle politiche energetiche, come per le materie prime e sullo stringente tema dei metalli, il 2023 rischia di essere ancora più critico per le nostre piccole e medie industrie” ha spiegato.

L’appello di Confapi arriva dopo che il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha ipotizzato la creazione di un fondo sovrano europeo  focalizzato proprio su materie prime e metalli.  La proposta della mappatura e della creazione di un’autorità per la gestione delle risorse del territorio è da tempo sostenuta da Gianclaudio Torlizzi, fondatore della società di consulenza T-Commodity e autore del libro “Materia rara. Come la pandemia e il green deal hanno stravolto il mercato delle materie prime”.

Per Confapi, il suggerimento operativo viene dalla Germania

“Per quanto riguarda il nostro Paese, riteniamo opportuno replicare il format utilizzato dalla Germania e da altri Paesi per l’approvvigionamento di metalli: Sace potrebbe essere l’ente garante di quelli importati dalle grandi trading house- ha concluso Camisa -. Senza queste materie prime, a partire dai battery minerals come rame, zinco, litio, nichel e cobalto, le produzioni sono a rischio soprattutto considerando il fatto che, a differenza di quanto sta facendo la Cina, i cui investimenti in Africa vanno avanti da anni, l’Europa si sta mostrando sotto questo aspetto poco coesa”.

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