Tim, il calo dei rendimenti e il riassetto di Vivendi fanno salire il titolo: +5,4% - V&A
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Primo pianoTlc Gio 14 dicembre 2023

Tim, il calo dei rendimenti e il riassetto di Vivendi fanno salire il titolo: +5,4%

Labriola: il progetto di scorporo della rete e di cessione a Kkr va avanti anche se il socio francese farà ricorso Tim, il calo dei rendimenti e il riassetto di Vivendi fanno salire il titolo: +5,4% La sede di Tim
Maddalena Camera
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Maddalena Camera
Le azioni di Telecom  sono salite del 5,4% grazie sull’onda del calo dei rendimenti sui titoli obbligazionari dopo che la Federal Reserve statunitense ha segnalato di aver smesso di aumentare i tassi di interesse. Dato l’alto livello di debito di Tim, oltre 26 miliardi di euro, la notizia di un possibile calo dei tassi di interesse ha dato ossigeno al titolo nonostante le indiscrezioni di un ormai probabile contenzioso con Vivendi, il suo maggior azionista, per la vendita della rete. In realtà questa operazione è stata portata avanti dall’ad Pietro Labriola proprio con lo scopo di ridurre il debito di circa 14 miliardi.

Labriola: “Il progetto di scorporo della rete va avanti”

E proprio l’ad  ha detto che “il progetto di scorporo della rete e di cessione a Kkr va comunque va avanti anche se dovesse essere presentato il ricorso da parte di Vivendi. Abbiamo fatto tutto tutto quanto secondo la normativa vigente. Mi sento moralmente responsabile per portare l’azienda avanti con un progetto che è stato approvato dal Cda e su cui stiamo andando avanti”. Dello stesso avviso anche il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso.  “Si tratta- ha detto- di  un processo già avviato e credo sia di garanzia a tutti, soprattutto a chi ha investito”. Secondo gli operatori anche il riassetto di Vivendi che suddividerà il gruppo in più società potrebbe, secondo gli analisti, dare maggiore flessibilità per una futura cessione della quota Tim. Dal canto suo Labriola ha chiesto alla Consob maggior attenzione sul titolo che è oggetto di forti fluttuazioni sull’onda di continue indiscrezioni non tenendo conto invece dei risultati reali.

Tim Enterprise lancia il microchip per la cybersicurezza made in Italy

Tim sta cambiando pelle tanto che  ha lanciato il primo microchip per la cybersicurezza, progettato interamente in Italia in grado di elevare la sicurezza in diversi ambiti tecnologici, dai dispositivi mobili alle Smart City, dalle infrastrutture cloud all’Internet of Things (IoT) ai sistemi di difesa.  Il nuovo microchip è stato ideato da un gruppo di ingegneri italiani di Telsy, azienda del Gruppo focalizzata sulla sicurezza crypto e cyber che opera nell’ambito di Tim Enterprise.  Il microprocessore, che sarà prodotto in collaborazione con aziende europee del settore, forse StM, nelle intenzioni di Tim dovrebbe rappresentare una risposta concreta anche alle esigenze di sicurezza delle piccole e medie imprese e per tutti quei soggetti che, a breve, dovranno dotarsi di sistemi più solidi o adeguarsi agli stringenti requisiti di cybersicurezza contenuti nel cyber resilience act e nelle direttive Ue.
Accordata proroga a Kkr per l’offerta su Sparkle fino a fine gennaio
Intanto il cda, come largamente previsto,   ha accordato la proroga a Kkr per formulare una offerta su  Sparkle fino a fine gennaio dato che la precedente da 600 milioni era stata ritenuta troppo bassa. l Consiglio ha inoltre deliberato di modificare il calendario societario 2024: il piano industriale 2024-2026 sarà approvato nella riunione del cda del 6 marzo, con tenuta del Capital Market Day il giorno successivo.
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