L'ex banchiere Palenzona: «Senza premier il Pnrr è a rischio»
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ In evidenza/Cronaca
CronacaIn evidenza Dom 17 luglio 2022

L'ex banchiere Palenzona: «Senza premier il Pnrr è a rischio»

Un comitato nazionale con pieni poteri per velocizzare la realizzazione del Pnrr. Secondo Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Confcommercio L'ex banchiere Palenzona: «Senza premier  il Pnrr è a rischio»
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

L’allarme di Palenzona sul Pnrr

Un comitato nazionale con pieni poteri per velocizzare la realizzazione del Pnrr. Secondo Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Confcommercio, presidente onorario di Conftrasporto (nonché presidente di Prelios), può essere questa la strada per non buttare via «un’occasione unica, forse irripetibile, per modernizzare il Paese e rilanciare l’economia».

Il Pnrr è così vitale? Molti lo criticano ancora.

«Lasciamo stare le critiche. Inutile chiedersi se si poteva fare di meglio, quali progetti sarebbe stato giusto inserire, quali quelli di cui potremmo fare a meno… Mario Draghi ha fatto l’unica cosa possibile e quindi la più giusta. In un mese ha raccolto tutte le ipotesi già in campo e le ha collegate in un piano nazionale. Ora però siamo nella fase più delicata, quella della messa a terra, e i tempi sono stretti, non possiamo impantanarci nei rimpalli tra amministrazioni o finire nel binario morto dei ricorsi e dei controricorsi. Allora in piena trasparenza e sicurezza affidiamo poteri sostitutivi a un unico comitato nazionale (chi lo sceglie, Governo o Parlamento è ininfluente) e sia questo a guidare tutto l‘iter autorizzativo in tempi ragionevoli e certi e una volta valutata la coerenza del progetto proponga al governo la sua attuazione tramite un dpcm, come è stato fatto durante l’emergenza sanitaria».

Anche il metodo adottato per la ricostruzione del Ponte Morandi è riuscito nel miracolo di realizzare un’opera pubblica in pochi mesi, è pure quello un modello?

«Il successo in quel caso è dipeso dalla gestione commissariale del sindaco di Genova e dal meccanismo dei pagamenti a pie’ di lista. Terrei la prima ma non il secondo».

Continua a leggere sulla copia digitale del giornale 

 
Condividi articolo