Eurovita, dalle compagnie arrivano 212 milioni, ma Allianz si ferma al 10%
Prende forma il salvataggio: Intesa, Unipol, Generali e Poste versano 47,8 milioni a testa entro marzo 2024, il gruppo tedesco 21 milioni.
Eurovita, arrivano i primi soldi
Arrivano i primi soldi per il salvataggio di Eurovita. Le cinque compagnie del salvataggio “di sistema” si sono impegnate infatti per 212 milioni, da versare entro marzo 2024. Si tratta di meno della metà di quanto ipotizzato finora per la capitalizzazione di Cronos Vita, il veicolo utilizzato per il salvataggio. Ma la compagine sociale di Cronos Vita, composta dalle prime cinque compagnie sul mercato italiano, cambia assetto. Allianz ha infatti confermato di impegnarsi solo fino al 10% del totale, come anticipato da Verità&Affari. E quindi gli altri soci (Generali, UnipolSai, Intesa Vita e Poste Vita) sono già salite al 22,5% ciascuno nel capitale di Cronos Vita. Anche perché i tentativi di coinvolgere nella partita Axa sono finora andati a vuoto. Una volta ottenuta l’autorizzazione dall’Ivass, la denominazione sarà modificata in Cronos Vita Assicurazioni.
I due aumenti di capitale
Intanto martedì scorso, 19 settembre, l’assemblea di Cronos Vita ha varato due aumenti di capitale. Il primo, da 7,45 milioni, immediatamente sottoscritto per rendere operativa la società. Il secondo, da 52 milioni più 150 milioni di sovrapprezzo più altri 10 milioni per la creazione di un “fondo spese gestione vita”, da eseguire entro marzo del 2024. Allianz si è impegnata a sottoscrivere 21,25 milioni mentre le altre quattro compagnie si sono impegnate per 47,8 milioni di euro ciascuna.
Il piano di salvataggio
L’assemblea ha anche approvato in via definitiva il piano per il salvataggio “di sistema”. A Cronos Vita andranno le polizze Ramo I, la componente Ramo I delle polizze multiramo e le polizze Ramo V. A finanziare l’operazione saranno come noto le banche distributrici dei prodotti Eurovita più un pool di banche di sistema. Alle quali spetterà di farsi carico dei riscatti. Restano esclusi dal perimetro i contratti di riassicurazione e i presiti obbligazionari di Eurovita. Cinven, azionista di Eurovita, si sarebbe impegnato a ricomprare i bond. Cronos procederà poi allo split, ovvero alla divisione del portafoglio (pro quota) tra le varie compagnie partecipanti al salvataggio. Intanto, tra poco più di un mese – il 31 ottobre termina il blocco dei riscatti per gli oltre 350 mila clienti della compagnia.