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AperturaBanche Ven 12 gennaio 2024

Trimestrali, le banche Usa pagano il conto del fallimento degli istituti regionali del marzo 2023

Oggi sono stati resi noti i conti del quarto trimestre 2023 di JPMorgan, Citigroup, Bank of America e Wells Fargo. Trimestrali, le banche Usa pagano il conto del fallimento degli istituti regionali del marzo 2023
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

E’ partita oggi la stagione delle trimestrali delle banche americane, dando il via ufficiale a quella degli utili Usa, con i conti delle principali banche. Oggi sono stati resi noti i conti del quarto trimestre 2023 di JPMorgan, Citigroup, Bank of America, Wells Fargo, mentre quelli di  Goldman Sachs e Morgan Stanley saranno resi noti martedì prossimo.

JPMorgan fa meno utili per gli oneri delle banche fallite

JPMorgan, la banca numero uno degli Stati Uniti gestita dal ceo Jamie Dimon, ha annunciato di aver riportato nel quarto trimestre del 2023 un utile per azione di 3,04 dollari, a fronte di un fatturato di 39,94 miliardi.

JPMorgan ha riportato per la precisione un utile netto in calo del 15% su base annua, a 9,3 miliardi, o 3,04 per azione, rispetto agli 11 miliardi, o 3,57 per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente.

L’utile netto è sceso a causa degli oneri che il gruppo ha dovuto pagare, pari a ben 2,9 miliardi di dollari, a seguito della valutazione lanciata dall’FDIC, la Federal Deposit Insurance Corporation, sui costi sostenuti per prendere il controllo delle banche regionali Usa fallite nel marzo del 2023.

JPMorgan ha ricoperto un ruolo determinante acquisendo le spoglie di First Republic, banca regionale Usa finita nella bufera.

Tornando ai conti del quarto trimestre del 2023, escludendo gli oneri straordinari, l’eps di JPMorgan si è attestato a $3,97, ben al di sopra delle stime elaborate dagli analisti intervistati da FactSet, pari a $3,35 per azione.

Il fatturato di JPMorgan è salito del 12% a 39,94 miliardi, quasi pari ai 39,78 miliardi stimati dal consensus.

Su Citigroup pesano gli oneri legati ad Argentina e Russia

I conti di Citigroup hanno risentito degli oneri che la banca ha sopportato nel quarto trimestre del 2023, a causa dell’esposizione della banca all’Argentina, in particolare con le perdite attese per il business nel paese, sulla scia della svalutazione del peso decisa dal governo di Milei.

Quegli oneri comunicati a sorpresa hanno portato Citigroup a chiudere l’ultimo trimestre del 2023 in perdita, come confermato dalla trimestrale appena resa nota.

La banca guidata dalla ceo Jane Fraser ha annunciato infatti una perdita di ben 1,8 miliardi di dollari e ha deciso di tagliare 20 mila dipendenti.

L’utile per azione su base adjusted, pari a 84 centesimi per azione, potrebbe tra l’altro non poter essere paragonato a quegli 81 centesimi per azione attesi dal consensus.

Il fatturato di Citigroup è ammontato nel quarto trimestre a 17,44 miliardi, al di sotto dei 18,74 miliardi previsti dal consensus.

I numeri in calo di Bank of America

Ha pubblicato i conti anche l’altro gigante americano del settore bancario, Bank of America. L’utile netto è sceso nel quarto trimestre a 3,1 miliardi, in calo di più del 50% rispetto ai 7,1 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. L’eps è tuttavia stato migliore delle attese, a quota 0,70 rispetto agli 0,68 previsti dal consensus.

La banca, con sede a Charlotte, North Carolina, ha annunciato che il proprio margine netto di interesse (NII) è sceso del 5% a $13.9 miliardi, a causa dei tassi sui depositi più alti e al calo dei depositi stessi, che hanno pi+ù che compensato i rendimenti più elevarti degli asset.

Su Wells Fargo l’eredità della crisi delle banche Usa

Male anche Wells Fargo. La banca ha annunciato di aver terminato il quarto trimestre del 2023 con un utile netto di 3,45 miliardi, ovvero di 86 centesimi per azione, in lieve rialzo rispetto ai profitti di 3,16 miliardi, o 75 centesimi per azione dello stesso periodo del 2022.

Gli utili sono stati depressi da un onere complessivo di 1,9 miliardi, o di 40 centesimi per azione, legato anche in questo caso alla valutazione speciale lanciata dal Fondo di garanzia dei depositi Usa.

A impattare anche a 969 milioni, o 20 centesimi per azione, legati al sostenimento dei costi di liquidazione. Detto questo, la banca ha beneficiato anche di un credito fiscale di 621 milioni, o di 17 centesimi per azione.

A deprimere le azioni di Wells Fargo anche il boom degli accantonamenti, che la banca ha dovuto effettuare in vista di perdite sui crediti (crediti deteriorati e sofferenze o anche NPL, Non Performing Loans). Gli accantonamenti sono saliti di fatto del 34% a $1,28 miliardi dai $957 milioni del quarto trimestre del 2022.

 

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