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AperturaAuto Mar 16 aprile 2024

Altra cassa integrazione per 2.200 operai a Mirafiori. Colpa del flop dell'auto elettrica

Nel giorno dell'annuncio dei conti record di Stellantis arriva la doccia fredda: cig per 500e e Maserati. Pomigliano tiene con la vecchia Panda Altra cassa integrazione per 2.200 operai a Mirafiori. Colpa del flop dell'auto elettrica
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Ancora una dolorosa beffa da parte di Stellantis verso Torino e Mirafiori, il cuore della ex-Fiat.  Nel giorno della presentazione dei conti record, con la discussione sull’emolumento del Ceo Tavares a 36, 5 milioni di euro (2.500 volte quello di un operaio) il gruppo franco-italiano annuncia altra cassa integrazione per lo storico stabilimento piemontese. La Cig, prorogata al 6 maggio, riguarda 2.200 lavoratori delle linee della 500 elettrica e della Maserati. In sostanza a soffrire è  il nucleo del Piano  2030 elaborato da Tavares che prevede per Torino il  passaggio alle auto a spina. A comunicare il nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali sono stati  i sindacati che commentano: “Questa nuova doccia fredda per tutti i lavoratori del sito produttivo di Mirafiori, dimostra come la nostra manifestazione unitaria di venerdi’ 12 aprile fosse un reale grido d’allarme e non un allarmismo”.

Futuro incerto senza nuovi modelli

“Mirafiori verte in una situazione di stallo costante e di incertezza che sempre di più colpisce tutti i lavoratori – ha detto Sara Rinaudo, segretario territoriale Fismic Confsal, – Serve subito, senza più prendere tempo con annunci che rimangono vaghi e nell’etere, un nuovo modello per salvare il sito“. “Come già affermato – prosegue Rinaudo, – deve essere allocata immediatamente all’interno di Mirafiori l’intera gamma della 500”. Anche Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, conferma l’allarme: “L’annuncio di nuova Cig evidenzia quanto denunciamo da tempo: serve un nuovo modello per Mirafiori, altrimenti il futuro dello stabilimento sarà segnato”. “Dal Ceo Carlos Tavares e dal Governo  prosegue Paone, – ci aspettiamo risposte concrete. L’azienda nel complesso ha confermato le missioni produttive già  assegnate a Mirafiori, ma non parla di nuovi modelli, che per noi sono di vitale importanza per la sopravvivenza stessa dello stabilimento”. ” Lo sciopero del 12 aprile ha fatto sentire la voce dei metalmeccanici torinesi e di tutto il territorio e ha lanciato un messaggio chiaro – conclude il sindacalista Uil. – E’ urgente un intervento del governo con l’obiettivo di ottenere un nuovo modello per Mirafiori”.

L’endotermico salva Pomigliano

Mentre Torino con l’elettrico soffre, altri stabilimenti, dove ancora escono modelli diesel e benzina, vivono periodi più tranquilli. E’ il caso di Pomigliano dove si produce la “vecchia” Panda. Sembrava infatti destinata subito alla pensione in seguito allee nuove norme europee e per il piano Tavares del “tutto elettrico”. Invece la vita della piccola Fiat, spostata in un primo tempo al 2027, ora viene ulteriormente posticipata al 2030. Lo ha detto lo stesso amministratore delegato del gruppo. Di fronte al flop della vendita dei modelli elettrici la citycar torinese resta così com’è, ovvero con il motore a benzina ibrido leggero. Una buona notizia, come detto,  per lo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, dove la Panda viene prodotta. Infatti, la terza generazione, sul mercato dal 2012, continua a essere il modello più venduto della Fiat in Europa, con oltre 26.000 esemplari nei primi due mesi del 2024. Una bella differenza con la Fiat elettrica: a Mirafiori infatti la produzione di un giorno copre la domanda di un mese.

Soddisfazione per il cambio di nome dell’Alfa Milano

Intanto arrivano nuove reazioni dopo la decisione da parte di Stellantis di cambiare il nome alla Alfa Romeo Milano che ora si chiamerà Junior. “Credo che sia un segnale di piena collaborazione tra l’azienda e l’Italia – ha detto  il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. -La tutela del lavoro e della produzione non é un obiettivo del governo ma dell’Italia, del nostro Paese. Noi siamo assolutamente convinti che si possano produrre auto belle e appetibili sul mercato globale come da nostra tradizione”. Da mesi il governo sta trattando con Stellantis per il rilancio dell’industria automobilistica italiana con il traguardo di una produzione che torni a quota 1 milione di vetture all’anno (oggi sono poco meno della metà). “Come governo – ha concluso Urso, -siamo impegnati a tutelare il lavoro, la produzione, il prodotto e l’impresa in Italia”.

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