Vacilla il progetto della mini-Tesla e anche Stellantis trema
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AperturaAuto Lun 08 aprile 2024

Vacilla il progetto della mini-Tesla: "Cinesi troppo forti". Stellantis trema

Musk avrebbe cancellato la Model 2 da 25 mila dollari. Fondi dirottati alla guida autonoma. Ue-Cina: nuovo round Vacilla il progetto della mini-Tesla: "Cinesi troppo forti". Stellantis trema
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Elon Musk avrebbe deciso di cancellare il progetto Tesla Model 2, ovvero il modello “entry level” da meno di 25mila dollari. La Reuters sostiene che la  decisione è già stata presa dal consiglio di amministrazione della Casa americana con la seguente  motivazione: “I produttori cinesi, Byd in testa, sono troppo forti, anzi inarrivabili,  nel segmento delle vetture elettriche di fascia bassa“. Musk smentisce la notizia, ma in realtà il solo pensare di dover rinunciare alla battaglia in un segmento tra i più venduti sul mercato dà l’idea di quanto pericolosa stia diventando l‘invasione del Dragone. E non solo per Tesla (l’unica casa che oggi sta guadagnando sulla vendita delle auto elettriche) ma soprattutto per i produttori europei costretti a investire nelle auto a spina per il diktat dell’Unione europea sullo stop alle vendite di vetture diesel e benzina dal 2035.

La guida autonoma farà la differenza

Sempre la Reuters rivela che  Tesla dirotterà i fondi inizialmente destinati alla Model 2 sul progetto robotaxi a guida autonoma, per creare una flotta di veicoli compatti. “La direttiva di Elon – avrebbe dichiarato una delle fonti citate dalla Reuters. – è di puntare tutto sui robotaxi”.  Non sarebbe comunque una sorpresa se la guida autonoma fosse tornata in cima alle priorità di Musk. Il patron di Tesla infatti ha più volte sottolineato come la competizione nel futuro si vincerà sul fronte delle tecnologie innovative visto che i conesi hanno dalla loro il quasi monopolio delle materie prime per le batterie ed economie di scala che permetteranno di lanciare sul mercato auto a prezzi sempre più competitivi.

Più di un campanello d’allarme

La decisione di Tesla, se confermata, è ben più di un campanello d’allarme per le Case europee e in primo luogo per Stellantis. il gruppo franco.italiano, guidato da Carlos Tavares, ha infatti confermato il piano green che porterà la casa a produrre il 70% di vetture elettriche nel 2030 per poi arrivare al 100% in pochi anni. Una posizione non più condivisa dagli altri grandi produttori di automobili che, visto il flop di vendita delle elettriche, stanno riconsiderando i tempi della transizione annunciando nuovi modelli a motore endotermico. Senza contare i produttori giapponesi e coreani che non hanno nessuna intenzione di lasciare diesel e benzina. Il presidente di Toyota, gruppo numero uno al mondo, ha recentemente dichiarato che le auto elettriche non supereranno  il 30% del mercato. Il rischio dunque è che in un mercato asfittico saranno i cinesi, con prezzi stracciati, a farla da padrone nel segmento di fascia bassa dove Stellantis vanta oggi la fetta maggiore del proprio fatturato.

L’Ue pronta da alzare un muro

Prosegue intanto l’inchiesta dell’Ue nei confronti dei produttori cinesi che vendono le proprie auto in Europa. Secondo Bruxelles infatti le Case del Dragone possono adottare una politica di prezzi estremamente bassi grazie agli aiuti di Stato. Da qui l’inchiesta per dumping che, secondo le ultime notizie, potrebbe sfociare in un rialzo dei dazi sui prodotti d Pechino. Una accusa che i cinesi respingono. Il ministro del Commercio, Wang Wentao, intervenuto a Parigi in un incontro con vari rappresentanti dei costruttori orientali come Geely, Saic, Byd e Catl ha infatti dichiarato che i punti di forza delle case cinesi sono ” efficienza industriale, supply chain”. Il ministro Wang Wentao bolla le accuse Ue come “protezioniste”. Per fare chiarezza sulla situazione, e arrivare a un accordo, sempre secondo la Reuters, avrebbe già incontrato Luca De Meo, per l’occasione in veste di numero uno dell’Acea, associazione dei costruttori auto europei, e non in quella di ad di Renault.  Il ministro nel suo tour europeo incontrerà anche il ministro italiano  Antonio Tajani in occasione del “Business and Dialogue Forum Italia-Cina“, in programma il 12 aprile. Intanto le Case cinesi continuano ad aprire stabilimenti in Europa.

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