Draghi irritato per i ritardi su Ita, Certares rilancia con un premio
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Cronaca Sab 27 agosto 2022

Draghi irritato per i ritardi su Ita, da Certares un premio che pareggia quello di Msc

Semplificando la si può mettere così: fosse per Palazzo Chigi la partita per la privatizzazione di Ita si sarebbe già conclusa. Draghi irritato per i ritardi su Ita, da Certares un premio che pareggia quello di Msc
Tobia De Stefano
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Tobia De Stefano

Con una lunga esperienza nel settore economico, ha lavorato a Libero Mercato e Libero. Ora è alla Verità e scrive per Panorama e Verità & Affari

Draghi irritato per i ritardi su Ita

Semplificando la si può mettere così: fosse per Palazzo Chigi – premier Draghi in testa – la partita per la privatizzazione di Ita si sarebbe già conclusa e probabilmente anche da un pezzo. Nel Tesoro invece, chi sta tirando le fila dell’operazione è il manager di lunghissimi corso Alessandro Rivera – che si è occupato anche del dossier Mps – e non la vede proprio allo stesso modo. La sua tattica è talmente tanto attendista che è riuscito a “raddoppiare” i dieci giorni per la presentazione delle ultime offerte da parte di Msc-Lufthansa e Certares-Delta-Air France. Nel discorso di inizio agosto, infatti, Draghi faceva riferimento a 10 giorni di calendario che alla fine sono diventati lavorativi. Insomma, eliminando la settimana di Ferragosto si è arrivati al 22 di agosto. Una curiosità che però fa capire il clima che si sta vivendo e spiega l’irritazione dell’ex presidente della Bce per i ritardi e i continui slittamenti che sta subendo l’operazione.

Ma veniamo alla gara. Quali sono i tempi? Al momento le due offerte sono ancora al vaglio degli advisor del Mef ed è molto probabile che sabato e domenica non succeda nulla. La svolta si potrebbe invece avere all’inizio della prossima settimana quando la palla passerà a Palazzo Chigi che probabilmente nel giro di 24-48 prenderà la sua decisione sulla cordata con la quale firmare un contratto preliminare. Intanto continuano ad arrivare novità sulle offerte presentate al Tesoro. Anche il fondo di private equity Certares infatti avrebbe previsto un premio legato ai risultati risultati industriali e finanziari della compagnia, con un meccanismo simile rispetto a quello previsto da Msc e Lufthansa. Un bonus che alla fine dovrebbe pareggiare quello da circa 100 milioni messo sul piatto dalla società di Aponte.

Le percentuali

Per il resto, la cordata “americana” offre 600-milioni per meno del 60%, ed ha aperto a molte richieste del Mef, consapevole della necessità di dover guadagnare terreno. Prevedendo per il Tesoro sia una percentuale di partecipazione molto intorno al 45% del capitale – che poteri di governance rafforzati per tutte quelle che sono le decisioni strategiche del gruppo. Occupazione in primis. Nel progetto oltre alla possibile quotazione di Ita è previsto anche che le due compagne di avventura del private equity americano – Delta Air Lines ed Air France – possano entrare nel capitale di Ita. Air France che dovrebbe risolvere a stretto giro – probabilmente già alla fine di quest’ anno – la questione della restituzione degli aiuti di Stato potrebbe entrare in un primo momento con una quota del 9,99% e poi salire.

Msc e Lufthansa, invece, hanno sostanzialmente lasciato la loro offerta invariata. La parte economica prevede 800-850 milioni per l’80% della compagnia con un 20% che resterebbe al Mef. E il premio di cui sopra sempre al raggiungimento di determinati obiettivi per un ammontare appunto di circa 100 milioni di euro. Il punto resta cosa sarà scritto nel contratto preliminare. Se ci saranno delle penali tali da disincentivare un cambio di decisione da parte del governo entrante allora la partita potrà considerarsi chiusa. E in questo caso dovrebbero prevalere Msc e Lufthansa. Ma se le clausole non dovessero essere così stringenti, allora tutto potrebbe riaprirsi con il nuovo governo. Che – lato centrodestra – non perde occasione per per evidenziare che in caso di vittoria il 25 settembre vuole dire l’ultima parola sul futuro di Ita.

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