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EnergiaPrimo piano Ven 13 gennaio 2023

Le origini in Sudafrica e l'incognita finanziatori: il futuro della raffineria di Priolo nelle mani del governo

Il manager sudafricano Michael Bobrov ha offerto circa due miliardi per la raffineria di Priolo. Ma chi mette i soldi non è chiaro. Le origini in Sudafrica e l'incognita finanziatori: il futuro della raffineria di Priolo nelle mani del governo
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Arriva dal Sudafrica il nuovo proprietario della raffineria di Priolo

Spetterà al governo l’ultima parola sull’acquisizione della raffineria di Priolo da parte della cordata guidata dal manager Michael Bobrov e sostenuta dal colosso Trafigura, uno dei principali operatori del mercato globale dei prodotti petroliferi. Al momento, secondo quanto si apprende, la procedura per l’esercizio della Golden power da parte dell’esecutivo non è stata ancora avviata. L’analisi degli uffici del ministero guidato da Adolfo Urso dovrà chiarire innanzitutto da dove arrivano i capitali necessari per portare a termine l’acquisizione. A finanziare Bobrov e Goi Energy sarebbero imprese, privati e istituzioni, spiega una fonte senza fornire ulteriori dettagli.

Dal Sudafrica alla Sicilia

Nato in Sudafrica, ma da tempo in Israele dove è stato a lungo a capo delle attività locali proprio del colosso Trafigura, Bobrov ha raccolto una cifra vicina ai 2 miliardi di euro per acquisire la raffineria Isab di Priolo dai russi di Lukoil. L’offerta di Bobrov ha superato una forte concorrenza: secondo quanto ricostruito, a Lukoil sarebbero arrivate almeno altre quattro offerte oltre a quella di Bobrov, del fondo Usa Crossbridge e di una cordata guidata dall’uomo d’affari qatarino Saad Al Saad e “presentata” da Massimo D’Alema.

Il fondo Argus

Goi Energy, il veicolo utilizzato per l’acquisizione, è alimentato dal fondo cipriota Argus New Energy. Il comparto 2 del fondo, è scritto nel sito della società di gestione, è dedicato agli investimenti in infrastrutture per il settore dell’energia ed è stato autorizzato dalle autorità cipriote di controllo dei mercati nel luglio scorso. In precedenza, il fondo aveva una diversa denominazione ed era stato autorizzato ad operare nel 2020. 

Il gestore raddoppia

La società di gestione del fondo, Argus Management, aveva finora asset in gestione per due miliardi di euro, secondo quanto si legge nel sito della società, distribuiti su vari fondi d’investimento. Nella società di gestione c’è un team di professionisti ciprioti che da tempo operano nel settore finanziario dell’isola. Secondo quanto ricostruito, il fondo si è presentato ai venditori e alle controparti istituzionali come “un investitore di lungo periodo” e non come un fondo che opera in ottica speculativa sulla raffineria di Priolo. 

L’incognita dei finanziatori

Accanto a Goi Energy c’è appunto Trafigura. Il gruppo, con base in Svizzera, assicurerà le forniture e l’offtake con contratti di lungo periodo, che dovrebbero dare stabilità finanziaria alle attività della Isab. Anche se non è previsto che Trafigura entri direttamente nel capitale della raffineria siciliana.

Escluso nella raffineria di Priolo anche un intervento di Beny Steinmetz, uno degli uomini più ricchi d’Israele. Steinmetz è il suocero dei due soci di Bobrov in un’altra attività imprenditoriale nel settore petrolifero, la raffineria di Bazan. Resta l’incognita sulla provenienza dei fondi necessari all’operazione, ovvero dei quasi due miliardi promessi a Lukoil per la raffineria di Priolo.

Colosso del settore

Bobrov si è dedicato alle attività imprenditoriali solo in tempi recenti, dopo essere stato a lungo un manager proprio di Trafigura. Nel settembre scorso è emerso come principale azionista di una cordata che ha preso il controllo della principale raffineria israeliana, Bazan appunto, una delle più importanti del Mediterraneo orientale (il 30% della produzione è esportata nei paesi limitrofi). Bobrov figura ancora, nei registri societari israeliani, come amministratore di una società del gruppo Trafigura denominata T&A Iris Holdings.

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