La possibile quotazione di Enilive solletica gli analisti
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Finanza/Primo piano
FinanzaPrimo piano Ven 03 novembre 2023

La possibile quotazione di Enilive solletica gli analisti

Riguarda l'Ipo di Enilive, ovvero di Eni Sustainable Mobility, che si occupa delle bioraffinerie e delle stazioni di servizio. La possibile quotazione di Enilive solletica gli analisti
Emanuele Bonora
di 
Emanuele Bonora

Giornalista de La Verità, esperto di nuovi media. Responsabile dell'edizione online del quotidiano e delle strategie digitali.

In attesa della quotazione in Borsa di Plenitude, un’altra opportunità si affaccia in casa Eni. Riguarda l’Ipo di Enilive, ovvero della Eni Sustainable Mobility, che si occupa delle bioraffinerie e delle stazioni di servizio. Secondo quanto anticipato dal Sole 24 Ore, le banche d’affari stanno studiando il possibile collocamento della società per un valore intorno ai 12 miliardi. 

La banca d’investimenti Jefferies ha analizzato recentemente le prospettive di Eni, con attenzione proprio al settore delle bioraffinerie. Nel report si sottolinea l’impegno del colosso energetico “nello sviluppo di materie prime agricole sostenibili, che si prevede rappresenteranno 155 milioni di tonnellate all’anno nel 2050″. “Si prevede che le materie prime provenienti dagli agri-hub di Eni rappresenteranno circa il 25% della capacità di bioraffinazione della società”, scrive Jefferies nell’analisi.

La capacità di bioraffinazione di Eni dovrebbe così crescere fino a 3 milioni di tonnellate all’anno entro il 2025, per arrivare a 5 milioni di tonnellate nel 2030. Lo sviluppo del progetto attuale supporta già una crescita della capacità fino a 2,6 milioni di tonnellate all’anno entro il 2025, con un’ulteriore crescita di 0,2 milioni di tonnellate all’anno prevista se la società deciderà di approvare il progetto Daesan con LG Chem.

L’ebitda che deriva del segmento della mobilità sostenibile dovrebbe crescere, di conseguenza, fino a 1,1 miliardi di euro nel 2025, 1,5 miliardi nel 2026 e intorno 2-2,5 miliardi nel 2030. Sarà proprio la bioraffinazione a guidare questi importanti risultati. Attualmente il segmento rappresenta circa il 20% dell’ebitda di Eni, ma nel 2026 aumenterà fino al 50%. Per questo, secondo Jefferies, il prezzo obiettivo delle azioni è di 18 euro. Tuttavia, i problemi in Libia e nel Nord Africa, i rischi sovrani in Venezuela, le accuse di corruzione in Nigeria potrebbero inficiare il risultato.

Condividi articolo