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AperturaGoverno Gio 04 gennaio 2024

Meloni: "Con la tassa sugli extraprofitti bancari più credito e più tasse"

Il presidente del Consiglio difende la misura: aumenterà i prestiti per cittadini e imprese. E apre alla privatizzazione di Ferrovie Meloni: "Con la tassa sugli extraprofitti bancari più credito e più tasse"
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

La versione definitiva della tassazione sugli extraprofitti delle banche “per lo Stato è una operazione win-win. Lo rivendico e credo si debba riconoscere il coraggio di chi a differenza di altri ha varato questa tassazione”. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla conferenza di fine anno, difende la misura annunciata in agosto che di fatto non ha prodotto gettito per le casse dello Stato.

“Operazione win-win”

“Noi avevamo varato una tassa su quello che era un margine giusto, non aveva un intento punitivo. In sede di conversione c’è stata l’aggiunta della possibilità di accantonare un importo pari a due volte e mezzo l’importo della tassa in una riserva non distribuibile. Questo comporta che aumentando le riserve aumenta il credito ai cittadini, in base alle regole di Basilea. Nel caso si optasse per questa seconda ipotesi, ciò comporterebbe un aumento del credito. E nel medio periodo alcune banche pagheranno più tasse“, ha aggiunto.

La misura, fortemente criticata anche da alcune componenti della maggioranza di governo, ha portato tutte le principali banche a optare per il rafforzamento del capitale. La misura ha comportato complessivamente un rafforzamento del capitale per le banche di circa 5 miliardi. L’importo della tassa, se tutti gli istituti avessero deciso di pagare, avrebbe superato i due miliardi.

“M5S cintura nera di aiuti alle banche”

Sempre in tema di interventi sul sistema bancario, Meloni ha attaccato le opposizioni e le iniziative dei governi precedenti. “Mi fa sorridere che i primi a criticare il primo governo che ha tassato le banche – ha detto rispondendo a una domanda – siano quelli che quando erano al governo hanno fatto regali miliardari alle banche. Penso al Pd, penso a M5s che è cintura nera per gli aiuti alle banche, con il decreto prestiti del governo Conte. Potrei citare l’obbligo del Pos con commissioni scaricate sulle imprese, o il superbonus. Eppure ci criticano perché noi abbiamo avuto il coraggio della tassazione”.  

L’operazione su Ferrovie

La premier ha anche aperto alle ipotesi di privatizzazione parziale di Ferrovie. “L’impostazione del governo sulle privatizzazioni è lontana anni luce dal passato, quando erano regali milionari a pochi imprenditori. Noi vogliamo ridurre la presenza dello Stato dove non è necessaria e riaffermare la presenza dello Stato dove è necessaria. Ad esempio per alcuni non riduciamo il controllo pubblico, penso a Poste, mentre ritengo possibile fare entrare i privati dove c’è il totale controllo pubblico come in Ferrovie. Ma la tempistica non dipende solo da me. Abbiamo dato un bel segnale per Mps, alcune risorse sono rientrate. Lo Stato deve controllare quello che è strategico ma questo non vuol dire non aprirsi al mercato”. 

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