Ita, vendita a Certares: cosa succede adesso e i prossimi passi
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Imprese Gio 01 settembre 2022

Ita, vendita a Certares: cosa succede adesso e i prossimi passi

Un negoziato in esclusiva per la vendita di Ita con il consorzio formato da Certares, Delta Air Lines e Air France-Klm. Ita, vendita a Certares: cosa succede adesso e i prossimi passi Aereo Ita airways
Camilla Conti
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Camilla Conti

La vendita di Ita a Certares

La svolta annunciata ieri sul futuro di Ita Airways, ricorrendo a una metafora calcistica, può riassumersi così: Air France batte Lufthansa con un gol di Rivera (Alessandro). Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha infatti deciso di avviare «un negoziato in esclusiva con il consorzio formato da Certares, Delta Air Lines e Air France-Klm» la cui offerta, scrive lo stesso Mef, «è stata ritenuta maggiormente rispondente agli obiettivi fissati dal Dpcm».

Alla conclusione del negoziato in esclusiva, hanno poi precisato da via XX Settembre, si procederà alla sottoscrizione di accordi vincolanti solo in presenza di contenuti pienamente soddisfacenti per l’azionista pubblico. Una sorpresa dopo che per settimane si era detta come favorita la cordata concorrente composta da Msc-Lufthansa che, secondo i rumors, sarebbe stata gradita anche allo stesso Mario Draghi e al suo consulente economico Francesco Giavazzi. Tanto che il premier uscente si sarebbe irritato per la tattica attendista di Rivera, direttore generale del Tesoro.

Le valutazioni su Ita

Di certo, le due offerte sono sostanzialmente differenti in quanto a partecipazione sociale e, di conseguenza, ad impegno economico. La principale differenza sta nel fatto che la cordata Certares-Delta-Air France-Klm si è detta interessata al 50,1% dell’ex Alitalia per un controvalore di 700 milioni di euro e con la previsione di due aumenti di capitale: uno del Mef da 650 milioni e l’altro del fondo da 600 milioni. Mentre Msc-Lufthansa puntava a rilevare l’80% (il 60% a Msc e il 20% a Lufthansa) per 850 milioni. Due approcci che lasciano al governo margini di manovra diversi. Nel primo caso, questo manterrebbe infatti una partecipazione ben superiore al 4o%, nel secondo caso solo del 20%. Inoltre secondo quanto filtrato l’offerta firmata Certares concederebbe allo Stato italiano la scelta sul presidente e il gradimento sull’ad con ampi poteri di veto sulle scelte industriali e strategiche. Ed è proprio questa ipotesi a far sollevare più di un sopracciglio a chi sperava che la privatizzazione di Ita fosse vera e non a metà.

Gli stessi osservatori chiedono lumi sulla ratio della scelta perché se davvero l’operazione si rivelasse l’ennesima privatizzazione all’italiana, si ripeterebbero gli stessi errori del 2008 (e anche in quel caso eravamo in campagna elettorale). Gli stessi osservatori si domandano, inoltre, chi avrà effettivamente la cloche della compagnia aerea. L’equity partner Certares, infatti, è un fondo americano creato nel 2012 a New York, con uffici in Lussemburgo e da qualche mese a Milano. Il fondo, creato da Michael Gregory O’Hara (ex Chief Investment Officer presso JPMorgan) ha quote tra le altre in società come American Express Global Business Travel, Tripadvisor, Hertz.

I partner di Ita

Secondo le indiscrezioni circolate, oltre alla quota detenuta da Certares in Ita, ci saranno poi le partecipazioni dei partner commerciali: Delta Air Lines è una delle maggiori compagnie aeree americane, quotata a Wall Street. Tra gli azionisti principali compaiono fondi di investimento come la Vanguard che detiene il 10,83% e Blackrock, secondo azionista, al 5,84%. Secondo quanto trapelato a lei andrebbe il 9,9% di Ita. Air France-Klm infine è invece una holding franco-olandese, vecchia conoscenza della compagnia di bandiera italiana. Nel 2009 AirFrance era arrivata a detenere il 25% di Alitalia (partecipazione poi progressivamente ridotta dal 2013). L’81,4% del gruppo è in mano a privati e dopo l’aumento di capitale da un miliardo dell’anno scorso il primo azionista si conferma il governo francese che detiene il 28,6%, seguito dalla China Eastern Airlines (9,6%) e il governo dei Paesi Bassi (9,3%). A lei andrebbe il 5% della compagnia guidata da Alfredo Altavilla e Fabio Lazzerini.

I commenti su Ita

«In questa fase Air France-Klm non sta investendo nella struttura del capitale di Ita. Tuttavia, il gruppo Air France-Klm potrebbe prendere in considerazione, a medio termine, l’acquisizione di una partecipazione di minoranza», hanno scritto i francesi in un comunicato. Ricordando il «rapporto di lunga data con Ita e in precedenza con Alitalia» e annunciando anche l’intenzione di «promuovere legami più stretti» in particolare attraverso «l’attuazione di accordi di codeshare e l’ingresso di Ita nell’alleanza SkyTeam».

Non brinda di certo Lufthansa, data per favorita fino a poche settimane fa, che ieri non ha usato mezzi termini. «Dal nostro punto di vista, la nostra offerta congiunta con Msc era e continua ad essere la soluzione migliore per Ita. Prendiamo atto della decisione del governo italiano di intraprendere una strada che consenta una maggiore influenza dello Stato e non preveda una completa privatizzazione di Ita», si legge in una nota.

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