Inflazione in Europa giù al 9,2%, ma le Borse non volano - V&A
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EuropaIn evidenza Ven 06 gennaio 2023

L'inflazione in Europa scende al 9,2%, Italia tra i peggiori. Ma le Borse non festeggiano: ecco perché

Nell'eurozona il tasso di inflazione annuale è stato del 9,2%, in calo rispetto al 10,1% di novembre. Ma i mercati non volano, ecco perché. L'inflazione in Europa scende al 9,2%, Italia tra i peggiori. Ma le Borse non festeggiano: ecco perché
Alberto Mapelli
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Alberto Mapelli

L’inflazione nell’eurozona scende al 9,2%

Dati agrodolci per quanto riguarda l’inflazione nell’area Euro. In base alle stime flash pubblicate da Eurostat, a dicembre, il tasso di inflazione annuale è stato del 9,2%, in calo rispetto al 10,1% di novembre. I dati definitivi arriveranno solo tra un paio di settimane, ma appare chiaro che l’Italia rimane tra i Paesi peggiori al 12,3%, in leggero calo rispetto al 12,6% di novembre.

A incidere maggiormente è l’energia, attesa ad avere il tasso annuale più alto (25,7% dopo 34,9% a novembre), seguita da alimentari, alcol e tabacchi (13,8% dopo 13,6%), beni industriali non energetici (6,4% dopo 6,1%) e servizi (4,4% dopo 4,2%).

Tuttavia i mercati non stanno festeggiando l’allentamento della morsa inflazionistica perché l’inflazione core, ossia al netto dei beni più volatili come energia e alimentari, ha toccato un nuovo record del 5,2%, superiore alle previsioni degli analisti, che si attendevano una conferma del 5% di novembre.

Perché le Borse sono deluse

Non è bastato quindi ai mercati il calo di quasi un punto percentuale dell’inflazione per schizzare verso l’alto. Piazza Affari rimane moderatamente in positivo (circa +0,6% al momento) ma è il dato dell’inflazione core, come detto, a preoccupare gli investitori. I dubbi sono sempre legati ai prossimi rialzi dei tassi d’interesse della Bce, che potrebbero diventare più importanti in caso di scarsi segnali dal punto di vista dell’inflazione.

“Il calo è stato guidato dai prezzi dell’energia e dalle misure fiscali e non offrirà troppe rassicurazioni alla Banca Centrale Europea – evidenzia l’economista di Bloomberg, Maeva Cousin -. Al contrario, l’aumento dell’inflazione ‘core’ aggiungerà preoccupazioni al consiglio direttivo circa la persistenza dell’inflazione. Se queste forti pressioni dovessero essere confermate nel corso del 2023, il ciclo di rialzi dei tassi è probabile che continui nel secondo trimestre”.

La mappa dell’inflazione in Europa

L’Italia, come detto, è tra i Paesi con l’inflazione più alta di tutta Europa. Certo, leggermente in calo (12,3% invece di 12,6%), ma ancora nettamente superiore alla media. Peggio di noi fanno Lettonia e Lituania, rispettivamente con il 20,7% e il 20%, ossia i due Paesi dell’eurozona che a dicembre hanno registrato i più alti tassi d’inflazione.

Sopra all’Italia anche Estonia e Slovacchia, rispettivamente con un inflazione del 17,6% e del 15%. Meglio di noi invece la Germania (9,6%, in netto calo dall’11,3% di novembre), la Francia (6,7%) e il Lussemburgo (6,2%). Il Paese in cui i prezzi sono aumentati di meno a dicembre 2022 rispetto a quelli dello stesso periodo nel 2021 è la Spagna, grazie anche alla sua maggiore indipendenza energetica. Lì l’inflazione a dicembre è stata del 5,6%.

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