Piazza Affari ingessata. Lo Stato può tornare a vendere azioni Mps
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In evidenzaInvestimenti Mar 20 febbraio 2024

Piazza Affari ingessata. Lo Stato può tornare a vendere Mps

Piazza Affari immobile +0,08%, Parigi +0,3%, e Madrid +0,9% che si attesta la migliore del Vecchio Continente Piazza Affari ingessata. Lo Stato può tornare a vendere Mps
Redazione Verità&Affari
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L’indice +0,08%

Dopo un avvio negativo le Borse europee archiviano la seduta in ordine sparso e senza particolari slanci. Eccezion fatta per Francoforte e Londra che hanno chiuso in territorio negativo (entrambe a -0,1%), le altre piazze europee hanno terminato le contrattazioni poco sopra la parità con il Ftse Mib a +0,08%, Parigi +0,3%, e Madrid +0,9% che si attesta la migliore del Vecchio Continente. Market mover della giornata la decisione della Banca centrale cinese che questa mattina ha tagliato il tasso primario sui prestiti a cinque anni (Lpr) di 25 punti base; una mossa che però non ha dato ai listini lo slancio sperato. Focus anche sui dati diffusi dalla Bce secondo cui la crescita dei salari nel quarto trimestre frena al 4,5% rispetto al 4,7% nel terzo trimestre. Gli occhi degli investitori a questo punto sono concentrati sulla pubblicazione dei verbali delle ultime riunioni della Fed e della stessa Banca Centrale Europea, rispettivamente domani e giovedì, da cui potrebbero emergere indicazioni in materia di politica monetaria.

Recupero di Unipol

Venendo ai singoli titoli bene Diasorin (+3,38%) che chiude in testa al listino. Unipol (+2,11% a 7,14 euro) recupera i cali di ieri posizionandosi tra i migliori a Piazza Affari avvicinandosi al concambio stabilito dall’offerta su UnipolSai. Bene anche A2a (+1,5%) dopo i conti preliminari del 2023 che hanno visto un margine operativo lordo ordinario a 1,93 miliardi in incremento del 30% rispetto all’esercizio precedente e investimenti in crescita dell’11%. In coda al listino Iveco (-3,6%), Tim (-2,38%) e Bper (-2,33%).

Il Tesoro può torna

Il Tesoro può tornare a vendere azioni Mps. Lunedì è infatti scaduto il periodo di lockup di 90 giorni che impediva al Mef di alleggerire la sua quota dopo il collocamento con cui, lo scorso 20 novembre, aveva ceduto il 25% della banca, scendendo al 39,2% del capitale. In Borsa Siena ha chiuso debolmente (-1% a 3,45 euro), allungando a quattro le sedute consecutive con il segno meno. La possibilità di un nuovo piazzamento, che di prassi avviene a sconto sulle quotazioni di Borsa, ha spinto a monetizzare i forti rialzi del titolo, che la settimana scorsa ha aggiornato i massimi dall’aumento di capitale grazie a un 2023 chiuso con 2 miliardi di utili e il ritorno alla cedola dopo 13 anni. Da qui ai prossimi mesi il mercato si attende una nuova cessione di azioni, anche alla luce del fatto che una presenza meno invasiva dello Stato rappresenta un presupposto essenziale per trovare un partner. Ragion per cui, anche stavolta, il collocamento potrebbe essere a doppia cifra, Il Mef, assistito dagli advisor Ubs e Jefferies, cercherà la finestra giusta per massimizzare un investimento che si è rivalutato del 75% rispetto ai prezzi di sottoscrizione dell’aumento e che, ai corsi attuali, vale più di 1,7 miliardi di euro. Tra le variabili da prendere in considerazione c’è proprio quella del dividendo. Mantenere tutta la quota fino al 20 maggio, quando verrà pagato, porterebbe nelle casse dell’erario 123,5 milioni, con un rendimento del 7% rispetto al valore del titolo in Borsa, che salirà al 15% nel 2025, grazie a un payout più generoso. “Numeri”, argomentano gli analisti di Intermonte, che potrebbero “suggerire” al governo di “rinviare la sua exit strategy e massimizzare l’incasso sul suo investimento”

Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo, non costituisce attività di consulenza né sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio, ma possono essere suscettibili di variazioni in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina pertanto ogni responsabilità e si ricorda che qualunque operazione finanziaria viene fatta a proprio esclusivo rischio.
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