Bolloré fa cassa con i titoli Vivendi e in Italia studia il dossier Tim
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ApprofondimentiMediaTlc Mar 23 maggio 2023

Bolloré fa cassa con i titoli Vivendi, mentre in Italia studia il dossier Tim

Bolloré cede titoli Vivendi per evitare l'Opa obbligatoria. Sul mercato si teme una correzione che lascerà spazio a chi ha liquidità Bolloré fa cassa con i titoli Vivendi, mentre in Italia studia il dossier Tim VINCENT BOLLORE'
Redazione Verità&Affari
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Qualcosa si muove a Parigi nell’impero di Vincent Bolloré

Il miliardario bretone ha ceduto più di 1,5 milioni di azioni Vivendi al prezzo medio di 9,5708 euro. Con questa mossa il raider si è messo in tasca poco meno di 15 milioni di euro, mentre il titolo del colosso media francese ha lasciato sul terreno in apertura più del 7%. L’operazione è avvenuta attraverso la Compagnie de Cournouaille e. come riferiscono fonti francesi, non è detto che sia conclusa. 

“Al momento è ancora difficile dire quali siano le intenzioni dell’uomo d’affari” commenta il quotidiano Le Figaro. “Con la vendita delle attività logistiche del gruppo Bolloré all’armatore CMA-CGM (per 4,7 miliardi di euro, ndr), numerosi osservatori e analisti ritengono che potrebbe essere tentato nei prossimi mesi a ricomprare buona parte del capitale di Vivendi e a delistare il titolo dalla Borsa di Parigi” prosegue il giornale francese. 

La liquidità di Bolloré aumenta

Una cosa è certa. La vendita del pacchetto di azioni Vivendi migliora ulteriormente la situazione finanziaria del gruppo Bolloré. Alla fine del dicembre 2022, la holding del finanziere bretone aveva una tesoreria netta da 1,21 miliardi di euro e liquidità totali per 12 miliardi. Una cifra decisamente consistente soprattutto se paragonata alla capitalizzazione di Vivendi che in Borsa vale poco meno di dieci miliardi.

Ma c’è un altro dettaglio non da poco. Vivendi, proprietaria di Havas, Canal+ e Lagardère/Hachette Livre, ha lanciato un piano di riacquisto azioni proprie che prevede anche il successivo annullamento dei titoli. Questa operazione porterebbe meccanicamente il gruppo Bolloré oltre la soglia del 30% con un conseguente obbligo di Opa prima dell’estate. 

Di qui la decisione di cedere sul mercato un pacchetto di titoli Vivendi. “Questa vendita è importante perchè probabilmente significa che il gruppo vuole restare sotto il 30% al momento dell’annullamento dei titoli da parte di Vivendi” spiega l’analista di Oddo BHF Jérôme Bodin al giornale finanziario Investir. “Questa non è che una parte delle vendite vistoc he per restare al di sotto del 30% il gruppo Bolloré deve vendere circa 19 milioni di titoli” aggiunge.

Azioni a buon mercato in Borsa e riscgio correzione dietro l’angolo

Lo scenario per i mercati azionari non è particolarmente positivo. Gli occhi del mercato sono puntati sulla situazione del debito statunitense. E non sono in pochi, gli investitori sui mercati internazionali che si attendendono una correzione importante sui listini anche per effetto di un nuovo credit crunch. Non a caso anche la Bce tiene sotto stretta osservazione gli istituti di credito del Vecchio continente.

“Se dovesse mancare liquidità sui mercati, a quel punto cash is king (che ha soldi da spendere è il re del mercato, ndr)” chiarisce un banchiere. Questo spiegherebbe la volontà di fare cassa di Vincent Bolloré. “Cedendo titoli Vivendi, la galassia Bolloré dispone di una maggiore flessibilità a livello di timing. E non sarà obbligata a lanciare un’offerta pubblica di acquisto sul colosso media. Tuttavia un’offerta volontaria resta ancora un’opzione credibile” conlude Bodin.

Il risiko della tlc e i media del Vecchio continente  è in pieno divenire

Mentre in Italia il governo studia il dossier Tim e tende una mano all’ex monopolista attraverso il dl tlc , in Inghilterra l’imprenditore francese Patrick Drahi ha messo le mani sul 24,5% di British Telecom. Attraverso la sua Altice, Drahi ha investito 950 milioni di sterline, ma ha già dichiarato che non intende lanciare un’offerta pubblica di acquisto.

Anche Xavier Niel, patron di Iliad, è alla ricerca di occasioni sul mercato. Dopo aver comprato il 2,5% di Voidafone, il magnate francese ha ripreso le trattative per acquistare la divisione italiana. Quanto a Tim (di cui Vivendi è il primo azionista, ndr), il mercato sa bene che il destino del gruppo è legato alle decisioni del governo Meloni con cui Vivendi sta tentando di trattare. Anche questo un segnale che le tlc restano un tema centrale per gli investitori. E del resto non potrebbe essere altrimenti visto la loro importanza per gli affari e il loro ruolo strategico in un contesto geopolitico particolarmente delicato. 

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