Piazza Affari prudente. La Germania cresce meno del previsto - V&A
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Mercati Lun 30 gennaio 2023

Piazza Affari prudente. Il Pil della Germania sale meno del previsto

La Borsa di Milano cresce lentamente dopo i prezzi alla produzione in Italia e il dato del Pil in Germania Piazza Affari prudente. Il Pil della Germania sale meno del previsto Germania
Nino Sunseri
di 
Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Borse europee guardinghe: locomotiva tedesca avanti dell’1,8%

Le Borse europee estendono le perdite a meta’ mattinata sulla scia dell’inaspettata contrazione dell’economia tedesca nel IV trimestre del 2022, un segnale che rafforza i timori che la locomotiva d’Europa potrebbe entrare in recessione per effetto della guerra in Ucraina.  Nel 2022 il Pil è salito dell’1,8% (contro 1,9% delle stime preliminari) ed è diminuito dello 0,2% nel quarto trimestre rispetto ai tre mesi precedenti.  Francoforte arretra dello 0,54%, Parigi cede lo 0,51% e Londra perde lo 0,11%. Milano segna una flessione dello 0,25%. Il gas scende ancora  a 54,50 euro e la  bolletta energetica è vista in calo di almeno 30%. Tuttavia a dicembre i prezzi alla produzione dell’industria in Italia aumentano del 2,9% su base mensile e del 31,7% su base annua (era +29,4% a novembre). Le date cerchiate in rosso sul calendario, che sarà fitto di dati macro e trimestrali, sono  due: mercoledì tocca alla Banca centrale Usa, il giorno dopo a Bce e Bank of England.

A Milano volano Tim e Saipem. Per Jpm Morgan è il top

A Piazza Affari sale Tim in attesa dell’offerta di Cdp sulla rete mentre cala Diasorin dopo che Websim ha abbassato il target da 159 a 135 euro.

Saipem guadagna il 3%  e si porta su nuovi top dallo scorso luglio a 1,43 euro. Da inizio 2023 il guadagno è intorno al +26%.  Per JPMorgan  rimane il suo titolo preferito nel settore dei servizi all’industria petrolifera in Europa, dove vede un continuo slancio sostenuto dalla robusta crescita degli investimenti, afferma l’analista James Thompson. Il giudizio è Overweight con target price 1,95 euro. Il consenso degli analisti raccolto da Bloomberg ha progressivamente migliorato il giudizio: ora registra 12 Buy, 6 Neutral, 1 Sell. Target price medio 1,48 euro da 1,28 euro di due mesi fa. Websim-Intermonte  ha una raccomandazione fondamentale Interessante e un prezzo obiettivo a 1,80 euro.

Partenza sprint del Nasdaq

Venerdì si è chiusa un’altra settimana positiva per i principali listini azionari, con molteplici segnali di spinta anche a livello settoriale.. Il Nasdaq ha chiuso le ultime cinque sedute con un rialzo del +4,3%, portando il bilancio da inizio anno a +9,40%. A questi prezzi, il gennaio 2023 sarebbe il miglior gennaio dal 2001.

L’indice FANG Plus, che raccoglie le prime dieci grandezze del mondo tech americano è cresciuto del +9,5% in cinque sedute portando a 20,40% il bilancio da inizio anno. E’ su livelli che non vedeva da metà settembre. Un inizio d’anno così non si era mai visto e per trovare di meglio bisogna risalire all’agosto 2020. Per la sua punta di diamante, Tesla, quella passata è stata la miglior settimana da maggio del 2013, il rialzo è stato del +33%.

Obbligazioni

Si è chiusa la prima settimana  dell’anno per i principali bond governativi, con perdite totali ben al di sotto dell’1%. Il Treasury Note  tratta a 3,50%. I dati di venerdì hanno aumentato la possibilità di uno stop al rialzo dei tassi Usa già questa primavera. Bund tedesco a 2,23%. BTP decennale a 4,08%. “Il calo del prezzo del gas, in grado di far scendere il costo delle bollette dei prossimi mesi con una riduzione tra il -30% e il -40%, avrà effetti positivi sui livelli generali dell’inflazione, in Italia, che nel livello medio del 2023 potrebbe arrivare sotto il 7%. In assenza della imminente e auspicata riduzione del prezzo del gas, l’inflazione media di quest’anno sarebbe arrivata al 7,2%”. Lo stima il Centro studi di Unimpresa, spiegando che “questa nuova traiettoria potrebbe accelerare il ritorno dell’indice dei prezzi al consumo del nostro Paese verso il 2%, fino a questo momento ipotizzabile soltanto verso la fine del 2024”. Questo ragionamento può essere tranquillamente esteso al resto dell’Eurozona.

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