Gas, in mano alla Russia dello zar Putin ci ha messi Letta con l’aiuto del suo maestro Prodi
Quando Mario Draghi si è accorto delle conseguenze delle sanzioni si è lamentato in Parlamento della dipendenza dal gas della RussiaLa dipendenza dal gas della Russia
Quando Mario Draghi si è accorto già a fine febbraio delle conseguenze delle sanzioni alla Russia per l’Italia, si è lamentato in Parlamento della dipendenza dal gas della Russia «che negli ultimi 10-15 anni è cresciuta fino ad arrivare oltre il 40%. Questo dimostra non solo una sottovalutazione del problema energetico, ma anche una sottovalutazione di politica estera, di politica internazionale». E ha sicuramente ragione. Ma il premier non si è accorto che aveva proprio di fianco a sé, come leader di maggioranza, l’uomo che poteva dargli la risposta che cercava: Enrico Letta, il segretario del Pd.
È stato lui infatti il principale responsabile della dipendenza dell’Italia dalla Russia. Vladimir Putin in passato aveva avuto in mano fra il 30 e il 35% delle importazioni di gas italiane, ma fra il 2008 e il 2011 quella quota si era notevolmente ridotta, proprio quando alla guida dell’esecutivo italiano c’era il suo amico Silvio Berlusconi. All’inizio del 2011 la percentuale russa sul gas importato dall’Italia era scesa al 19,9%: Putin era un fornitore importante, ma non aveva quel peso così decisivo da fare dipendere da lui gli italiani. Sotto il governo di Mario Monti la quota gas russa è risalita nuovamente, stabilizzandosi intorno al 25%.
L’anno chiave di quello che oggi è diventato il tallone di Achille energetico dell’Italia è stato il 2013, proprio mentre Letta era a palazzo Chigi e guidava il governo italiano. In pochi mesi l’Italia ha raddoppiato la sua dipendenza dal gas russo, che all’inizio del 2014 era salito al 45,3% delle importazioni
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