Centrodestra in vantaggio, ma c'è una sorpresa: il sondaggio Swg
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PoliticaPrimo piano Mar 02 agosto 2022

Centrodestra in vantaggio, ma in tanti sono indecisi. Cosa pensano gli elettori in vista del voto

Secondo il sondaggio elaborato da Swg attualmente gli elettori attribuiscono una maggiore probabilità di vittoria al centrodestra. Centrodestra in vantaggio, ma in tanti sono indecisi. Cosa pensano gli elettori in vista del voto
Redazione Verità&Affari
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Il sondaggio di Swg sulle elezioni

Il treno della politica viaggia oramai spedito verso l’appuntamento elettorale del 25 settembre e, anche se gli assetti degli schieramenti non sono ancora del tutto definiti, ci si interroga su quali potrebbero essere gli esiti della consultazione e quale situazione ne uscirà. Secondo il sondaggio elaborato da Swg attualmente gli elettori attribuiscono una maggiore probabilità di vittoria al centrodestra, anche se molti non si sono fatti ancora un’idea (30%). Consapevole di giocare nel ruolo di favorito, il centrodestra discute dei criteri di scelta della figura che dovrà guidare il governo nel caso ottenga la maggioranza nel Parlamento. La base si mostra piuttosto compatta nel condividere la regola secondo la quale il partito che raccoglie più voti ha il diritto di scegliere il premier, con qualche perplessità in più solo tra gli elettori di Forza Italia.

Giorgia Meloni risulta il nome preferito come possibile premier tra gli elettori del centrodestra, l’83% dei quali la ritiene adeguata a questo ruolo. I sostenitori della Lega opterebbero prima per Salvini, ma non disdegnano la leader di FdI. Più in generale, l’elettorato complessivo (ma in particolare quello di centro e centrosinistra) considera ancora Draghi la figura più adatta a guidare il Paese, seguito, a distanza, da Meloni, Letta e Conte, ciascuno sostenuto principalmente dalla propria parte politica. Conte e Salvini raccolgono invece la quota più elevata di giudizi di inadeguatezza.

Le proposte emerse in questi giorni dalla politica hanno fin da subito spaccato l’opinione pubblica, sebbene ben il 38% si mostri disinteressato a riguardo. Delle dieci misure sottoposte a valutazione nessuna riesce a trovare il consenso trasversale degli elettori dei quattro principali schieramenti in gioco, evidenziando come questi siano temi fortemente divisivi. Colpisce, da questo punto di vista, come alcune delle proposte meno criticate – come i rigassificatori e la liberalizzazione delle licenze dei tassisti – siano state in realtà tra le scintille che hanno portato alla crisi del precedente governo.

In generale, ciò che emerge dall’indagine di Swg è soprattutto un forte distacco ed una decisa sfiducia in quello che sarà il nuovo Parlamento. Un elettore su quattro è convinto che il prossimo governo sarà peggiore del precedente e – al netto delle riforma sul reddito di cittadinanza – non sarà nemmeno in grado di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale.

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