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In evidenzaTrasporti Mer 15 febbraio 2023

Ita, il nodo aumenti di stipendio arriva in cda

Manifestazione Cub, Usb e Navaid a Roma domani. Sciopero Cgil, Cisl, Uil , Ugl, assieme ad Anp, Anpav e Anpac, per il 28 febbraio Ita, il nodo aumenti di stipendio arriva in cda Un aereo Ita
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Braccio di ferro sul fronte incrementi salariali per i lavoratori Ita Airways

E’ scontro fra governo e sindacati sulla questione degli aumenti di stipendio per i dipendenti Ita. Le organizzazioni dei lavoratori puntano ad ottenere gli incrementi retributivi prima dell’ingresso di Lufthansa nel capitale della compagnia. Tecnicamente i tedeschi non sarebbero contrari, ma chiedono che l’aumento venga “scontato” dall’investimento che il vettore dovrà fare in Ita. Di qui l’imbarazzo del Tesoro che punta a chiudere la compravendita con il massimo incasso possibile per le casse pubbliche. 

Non solo. Il tema aumento stipendi deve poi essere approvato anche nel consiglio di Ita, in programma il 21 febbraio. Ma il problema è che il cda di Ita, attualmente in forte perdita, difficilmente potrebbe approvare un aumento del costo del lavoro che rischia di diventare un boomergang in termini di responsabilità per gli amministratori. La compagnia è infatti interamente a capitale pubblico e, se qualcosa dovesse andare storto nell’operazione Lufthansa, ci sarebbe lo spettro della Corte dei Conti per danno erariale sull’intero consiglio di Ita che si riunirà domani (17 febbraio) per discutere della questione. 

Intanto i sindacati sono scesi sul piede di guerra

Il 16 febbraio è prevista una manifestazione in Piazza Santi Apostoli organizzata da Cub, Usb e Navaid. Le tre sigle hanno chiesto al governo un incontro per un confronto non solo sugli adeguamenti salariali, ma anche sulla trasparenza nelle assunzioni in Ita, sul ripristino dell’integrazione alla cigs fino all’80% e sulla revoca delle cartelle Inps ricevute dai lavoratori in seguito a licenziamenti illegittimi e a successivi reintegri. Finora però le organizzazioni sindacali non hanno avuto alcun riscontro da parte dell’esecutivo. 

Inoltre, Cgil, Cisl, Uil , Ugl, assieme ad Anp, Anpav e Anpac hanno indetto lo sciopero nazionale di quattro ore per il 28 febbraio dopo il fallimento della procedura di raffreddamento al ministero del lavoro. E’ il primo sciopero nella storia di Ita Airways. “L’azienda inspiegabilmente ha manifestato rigidità inaccettabili rifiutandosi di sottoscrivere un accordo costruito insieme nei lunghi mesi di trattativa”, hanno dichiarato in una nota il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Ivan Viglietti della Uiltrasporti. 

Infine la Cub ha chiamato a raccolta tutti i lavoratori del settore, indicendo uno sciopero nazionale nel comparto aereo, aeroportuale e dell’indotto per il 17 marzo. Alla base dell’astensione dal lavoro le diverse problematiche del comparto: dagli aumenti salariali ai licenziamenti, alla precarietà fino “all’abuso nell’utilizzo della cassa integrazione come un bancomat da parte delle aziende”, come sottolinea la Cub Trasporti

Va avanti l’operazione di cessione di una quota della compagnia a Lufthansa

L’obiettivo è chiudere l’accordo entro fine marzo con Lufthansa che acquisterà il 40 per cento di Ita per poi salire successivamente al 100% del capitale. Nei piani del vettore tedesco c’è l’obiettivo di arrivare a regime ad oltre 900 milioni di euro di ricavi con 130 milioni di profitti. Il pareggio dovrebbe arrivare nel giro di tre anni.

Per ora però l’obiettivo a stretto termine è di riportare le perdite 2023 sotto i 300 milioni di euro. Secondo i tedeschi, il target è alla portata della compagnia italiana grazie soprattutto all’hub di Fiumicino che Lufthansa vorrebbe trasformare nel suo riferimento per gli spostamenti di lungo raggio verso l’America Latina e l’Africa. Ma i sindacati restano scettici sul piano. 

 
 

 

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