Eni punta sulle bioraffinerie: prima una in Malesia da 500 milioni, poi la conversione degli impianti italiani
Nei prossimi anni, una nuova bioraffineria sorgerà nel profondo Est asiatico. Valore dell'investimento? Fino a 500 milioni di euro BIO RAFFINERIA IMPIANTO STABILIMENTO BIO ENERGIA BIOENERGIA VERDE GREENLa bioraffineria di Eni in Malesia
Nei prossimi anni, una nuova bioraffineria sorgerà nel profondo Est asiatico. Valore dell’investimento? Fino a 500 milioni di euro. Sono questi i piani di Eni che crede fortemente nel futuro di queste fabbriche sostenibili e non bada a spese. Così se da un lato vuole ampliarsi in Malesia, dall’altro non esclude la trasformazione totale dei suoi stabilimenti italiani.
Il progetto della bioraffineria in Malesia
«Stiamo studiando una bioraffineria in Malesia insieme a dei partner, anche locali – ha ammesso il direttore generale Energy Evolution di Eni, Giuseppe Ricci alla presentazione di un accordo con Aci all’Autodromo di Monza – Questo è il futuro e come nella Formula 1 chi arriva prima vince.Ma quanto ci vorrà? Quando gli sono state chieste delucidazioni sulle tempistiche, Ricci ha risposto così: «ci metteremo tre anni/tre anni e mezzo, se riusciamo a farlo».
La conversione degli impianti italiani di Eni
L’intenzione c’è ma il progetto non è ancora stato approvato. Insomma, siamo ancora in fase di consulto e valutazioni. «È un anno che ci stiamo lavorando e sarà presa una decisione entro il 2023 per avere una produzione entro il 2025», ha aggiunto il manager spiegando che si tratterebbe di un investimento nell’ordine dei 400/500 milioni. Poi ha parlato della situazione nel nostro Paese. «Non escludiamo un’altra bioraffineria italiana – ha continuato – Se c’è mercato possiamo convertirle tutte». Eni come anticipato ha già convertito nel 2014 il suo impianto di Venezia- Porto Marghera con un investimento di 150 milioni. Poi nel 2019 sono stati spesi altri 100 milioni per la conversione della raffineria di Gela.