Euro-farsa: ennesima fumata nera sul tetto al prezzo del gas - V&A
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EnergiaPrimo piano Mar 13 dicembre 2022

L'euro-farsa continua: dopo otto ore di negoziati, ennesima fumata nera sul tetto al prezzo del gas

Nessun accordo tra i ministri dell'energia della Ue. Di tetto al prezzo del gas si tornerà a discutere il 19 dicembre. L'euro-farsa continua: dopo otto ore di negoziati, ennesima fumata nera sul tetto al prezzo del gas Un operaio della Gazprom
Redazione Verità&Affari
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Niente accordo sul tetto

Se volessimo usare il linguaggio della diplomazia, diremmo che sul price cap i ministri europei dell’energia hanno compiuto “moderati progressi”. E devono solo mettersi d’accordo sulla soglia superata la quale scatterà il tetto. Questo è quanto hanno fatto trapelare alle agenzie le solite “fonti vicine al dossier”. La sostanza è che il Consiglio energia di oggi si è concluso con l’ennesima fumata nera. Non sono servite otto ore di negoziati, intervallati da alcune pause per confronti bilaterali e multilaterali.

Ora l’appuntamento slitta all’ultimo Consiglio energia dell’anno, previsto per il 19 dicembre. Magari del tetto al prezzo del gas si parlerà anche prima, il 15 dicembre, nel vertice dei capi di Stato e di governo. Ma a questo punto la possibilità di trovare una soluzione di compromesso tra chi chiede il tetto al prezzo del gas (Italia in testa) e chi lo osteggia perché teme che i fornitori si rivolgerebbero ad altri acquirenti (Germania in testa) diventa sempre più lontana.

La proposta originaria e le modifiche

Oggi la presidenza di turno ceca della Ue ha messo sul tavolo la proposta di un tetto a 200-220 euro a megawattora. Il tetto scatterebbe se questa soglia venisse superata per qualche giorno di fila (dai 3 ai 5 giorni). 

Si tratta dell’ultima modifica della proposta originaria della Commissione Ue, che fissava il tetto a 275 euro e prevedeva la sua entrata in vigore se quella soglia fosse stata superata per 15 giorni di fila. Una proposta del tutto inutile, visto che mai, nemmeno ad agosto quando il gas raggiunse la soglia record dei 350 euro a megawattora, si superò per due settimane consecutive quota 275.

L’Ungheria fa da sé

Intanto il ministro dell’energia ungherese Peter Szijjártó, uscito dal vertice con i suoi omologhi, ha riferito candidamente  di aver parlato con il vicepremier russo Aleksander Novak. Quest’ultimo si sarebbe detto aperto alla possibilità di modificare l’accordo tra Mosca e Budapest sulle forniture di gas qualora fosse “necessario a seguito dell’introduzione del price cap”. Il Cremlino ha più volte fatto sapere che non venderà gas a chi pretende di applicare un tetto. 

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