Ita, dopo i soldi al comunicatore di Landini, la gita in Sardegna
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Approfondimenti/Trasporti
ApprofondimentiTrasporti Ven 16 giugno 2023

Ita, dopo i soldi al comunicatore di Landini la gita "riservata" in Sardegna

Ita organizza un viaggio al Forte Village in attesa di rinnovare il cda. Intanto il Tribunale di Roma reintegra 77 ex dipendenti Alitalia Ita, dopo i soldi al comunicatore di Landini la gita "riservata" in Sardegna
Fiorina Capozzi
di 
Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Sulla promozione Ita non bada a spese

Non era ancora stato firmato l’accordo definitivo per il passaggio di Ita nelle mani di Lufthansa che Ita organizzava già un viaggio celebrativo. “Una due giorni indimenticabili nella prestigiosa cornice del Forte Village” come riferisce l’invito di Ita strettamente personale e valido per due persone nei giorni 16-18 giugno. Non è noto quale sia il target del marketing, ma è certo che in quanto ad attività di promozione Ita, nella gestione di Fabio Lazzerini, non bada a spese. Anche a dispetto del fatto che fino a ieri fosse una società interamente controllata dal Tesoro. 

Non è la prima volta del resto che Ita mette mano al portafoglio per promuovere la sua attività

Il caso della partnership di Ita con True Italian Experience (Tie) parla chiaro. La compagnia aerea ha infatti incaricato l’azienda che fa capo a Gianni Prandi, il comunicatore di Landini, è stata incaricata da Ita di promuovere pacchetti turistici con la vendita di biglietti della compagnia aerea. 

L’accordo prevedeva che Ita versasse a Tie 15 milioni di euro fino al 2025. Non solo: la compagnia aerea e Tie (controllata dalla Assist group di Prandi) hanno anche stretto un accordo per raccogliere fondi pubblici e privati destinati al marketing territoriale. Un’intesa che va a tutto vantaggio (70%) di Tie, come rivela l’audit interno coordinato da Elisa Tarantola e consegnato nelle mani del cda lo scorso 21 aprile. Ma alla fine l’intesa, almeno per la parte di attività di promozione, viene interrotta prima della fine del contratto: Ita comunica formalmente la volontà di recedere con efficacia dal 31 dicembre 2022. In compenso il vettore ha già versato nelle casse  di Tie 4,5 milioni fino alla fine del 2022.

“Ita ha versato i 4,2 milioni di euro a Tie mentre perdeva oltre 480 milioni di euro l’anno” come ha sottolineato Antonio Amoroso, segretario nazionale della Cub Trasporti. “E’ opportuno che chi cura la comunicazione di un’organizzazione sindacale stipuli lauti contratti con le stesse aziende con cui il medesimo sindacato firma accordi a perdere per i lavoratori?” si domanda Amoroso che sulla questione ha presentato un esposto alla Procura di Roma e alla Corte dei Conti.

Intanto l’avventura di Ita è diventata tedesca

Il Tesoro ha portato a compimento la cessione del 41% di Ita ai tedeschi di Lufthansa. Per chiudere la partita il vettore tedesco metterà sul piatto 325 milioni via aumento di capitale. Intanto il ministero guidato da Giancarlo Giorgetti si è impegnato ad una nuova ricapitalizzazione da 250 milioni, l’ultima trance del 1,35 miliardi autorizzati da Bruxelles. L’ennesima prima di dare via l’azienda nata sulle ceneri dell’Alitalia. A conti fatti quindi, se tutto filerà liscio, nelle casse pubbliche finiranno 75 milioni. Poco o niente se si considera che per far decollare Ita, sono stati spesi 1,350 miliardi.

A questo punto anche il consiglio di amministrazione andrà rinnovato. Scaduto con l’assemblea dello scorso 11 maggio, il cda sta operando infatti in prorogatio. Amministratore delegato incluso. Incarico per il quale i tedeschi potrebbero volere un loro manager. 

Ma c’è il nodo delle cause degli ex dipendenti Alitalia

Il Tribunale di Roma ha dato ragione a 77 dipendenti ex Alitalia. Il loro licenziamento è illegittimo e andranno reitegrati  nel posto di lavoro da parte di Ita. Non solo: avranno anche diritto ad un anno e mezzo di arretrati. “Tutti sanno, a partire da ITA e dal Governo, che questo è solo il primo pronunciamento favorevole ai lavoratori, al quale ne seguiranno inevitabilmente altri: nessuno potrà più far finta che non esista la continuità tra Alitalia e ITA, ora pure emersa dal contratto di vendita degli asset della ex-Compagnia di Bandiera italiana alla nano-compagnia, finalmente desecretato dopo che in molte cause i giudici non ne hanno voluto ordinarne l’acquisizione, pur di continuare a far finta di non vedere e non sentire” ha dichiarato Antonio Amoroso, segretario nazionale Cub Trasporti. 

Ita ha annunciato che ricorrerà in appello. Duro anche il Tesoro: “Abbiano rispettato i vincoli legati alla discontinuità imposti da Bruxelles, è incomprensibile la decisione del giudice del lavoro”. La posta in gioco è del resto molto elevata. Ci sono più di mille cause pendenti con richiesta di reintegra in Ita, ma potrebbero arrivare fino a quota 3,500 minando di fatto l’intesa raggiunta a fatica con Lufthansa. 

Condividi articolo