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BancheIn evidenza Mer 08 febbraio 2023

Banche, Enria (Bce): "L'economia si deteriora, gli istituti si preparino a potenziali impatti negativi"

I crediti inesigibili scendono a 349 miliardi. Ma c'è il rischio che il rallentamento dell'economia pesi sugli istituti Banche, Enria (Bce): "L'economia si deteriora, gli istituti si preparino a potenziali impatti negativi" Sede della Bce
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Scenario complicato per gli istituti di credito e per le imprese

“Le prospettive economiche dell’area euro sono peggiorate nel corso del 2022” ha spiegato Andrea Enria, presidente del consiglio di vigilanza della Bce introducendo i risultati dello Srep 2022, l’analisi periodica dei profili di rischio delle banche condotta dall’Eurotower. “Le banche devono ora affrontare un periodo di crescita inferiore e possibile recessione, con un’inflazione persistentemente elevata e una significativa incertezza sull’approvvigionamento energetico” ha aggiunto.

Per questo devono prepararsi ai “potenziali impatti negativi dell’ambiente incerto sulla loro attività, che potrebbero concretizzarsi a seguito di un aumento dei tassi di interesse più elevato e più rapido di quanto attualmente previsto e/o di un’attività economica che subisce una flessione più marcata” ha precisato Enria.

L’incremento dei tassi d’interesse sta giocando a favore della redditività degli istituti di credito. Tuttavia la stretta monetaria rischia anche di influire sulla “capacità dei clienti di una serie di portafogli e linee di business di rimborsare i propri debiti, rappresentando quindi una minaccia per la qualità degli attivi delle banche. Il credito al consumo, il prestito immobiliare e il leveraged finance sono esempi notevoli di aree di attenzione della vigilanza“.

Si avvicina lo spettro dell’aumento dei crediti inesigibili

Al momento la Be ha registrato che il volume delle esposizioni deteriorate detenute dalle banche vigilate è sceso a 349 miliardi di euro alla fine di settembre 2022. Si tratta del livello più basso dalla prima pubblicazione dei dati di vigilanza sulle banche nel 2015».

Il processo di riduzione ha potuto contare “principalmente da cessioni di attività e cartolarizzazione di portafogli di prestiti in alcuni paesi” ha spiegato Enria. Ma, come rileva la Bce, la questione non è però affatto chiusa come recentemente segnalato anche da un’indagine dell’Associazione bancaria italiana e del Cerved. 

La Bce suggerisce prudenza

Per Enria le banche europee devono “fare fronte al persistere di debolezze” nel campo “del controllo rischi e della governance e valutare i futuri sviluppi in una maniera prudente”. Per ora l’impatto della guerra in Ucraina è stato contenuto. “Tuttavia le sfide continueranno fino a quando la guerra si trascinerà” mentre gli effetti degli aumenti dei tassi vanno “monitorati con cautela” ha spiegato. Un invito a tenere alta l’attenzione per i vertici delle più importanti banche del Vecchio continente in un momento in cui l’economia rallenta non solo per effetto della crisi, ma anche degli aumenti dei tassi decisi dall’Eurotower. 

La stretta monetaria rischia di strozzare le imprese

E’ il rischio dietro l’angolo che, alla luce delle considerazioni di Enria, sembra sempre più vicino. Non a caso l’Abi ha chiesto al governo garanzie pubbliche sulla ristrutturazione dei finanziamenti delle aziende in difficoltà. E sempre più pmi battono cassa a Piazza Affari per trovare una fonte di finanziamento alternativa a quella bancaria sterilizzando anche l’effetto aumento tassi. Tutto questo mentre gli imprenditori continuano a chiedere un intervento del governo che vada oltre il mese di aprile e consenta alle aziende di cogliere l’opportunità del Pnrr che entrerà nella fase operativa a giugno

 

 

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